Espansione di memoria

Resistere alla tecnologia, e anzi criticarla, ormai è un vezzo consolidato tra molti over 40: rende pigri, disabitua la memoria, inibisce il pensiero. E mentre la realtà dimostra proprio il contrario, si delinea la figura del vero pigro del terzo millennio: il tecnofobo.

Uno degli argomenti più ricorrenti quando si critica la tecnologia è che questa ci renderebbe pigri. Se quest’idea ha un qualche fondamento se riferita alla old technology, come le automobili o gli ascensori, non pare averne alcuno nella tecnologia digitale. La difesa della buona, sana e antica memoria di solito parte dai cellulari: “Ecco, con la memorizzazione dei numeri io non ne ricordo più nessuno. e la mia memoria va a farsi benedire… Ah, i bei vecchi tempi in cui ricordavamo i numeri di telefono.” Ora, io posso capire che si rimpiangano i tempi in cui si declamava l’Orlando Furioso a memoria, ma i numeri di telefono proprio no. Sarà che ne ho tatuati nella testa certi degli anni ’70 che non mi servono più, che certamente non considero dei bei ricordi ma che non ho alcun modo di cancellare: sfortunatamente quello che ci resta nella memoria non si può eliminarlo, in questo il cervello elettronico è assai più efficiente del nostro. Non solo ma, da quando abbiamo smesso di ricordarci i numeri telefonici, abbiamo dovuto impararne subito molti altri, e ben più sensibili: i mille PIN che popolano la nostra esistenza, dal telefono al Bancomat, il codice fiscale, la partita IVA, ecc. Inoltre mi sono accorto di recente con orrore che, facendo regolarmente acquisti in rete, ho memorizzato il mio numero di carta di credito (sedici cifre), la sua data di scadenza (quattro) e il Codice di sicurezza, che Dio lo strafulmini, di altre tre. Numeri che dimenticherò con fatica, altro che ginnastica della memoria.

Ma i veri nemici dell’attività umana, secondo i teorici dell’allenamento cerebrale, sarebbero i computer: “Ormai col PC chiunque può fare dei calcoli anche complessi senza usare il cervello, mentre una volta bisognava sforzarsi, e questa era un’eccellente training mentale.” Indubbiamente lo era, per quelli che effettivamente si trovavano a dover risolvere con frequenza delle radici quadrate. Per tutti gli altri era una cosa apparentemente inutile, da imparare per decreto e dimenticare immediatamente dopo. Oggi invece le radici quadrate le fà il computer, uno strumento a volte non semplicissimo che però molti di noi hanno imparato a far funzionare. Ecco un elemento che gli amici della memoria dimenticano spesso, forse nella foga di ricordare come risolvere le equazioni di secondo grado: l’uso della tecnologia, di qualsiasi tecnologia, infatti aguzza la mente – e chiunque abbia fatto funzionare Windows 98 lo sa benissimo. Altro che radici quadrate (che, sia detto per inciso, a 46 anni suonati non ho ancora impiegato una singola volta): installare e gestire un sistema operativo richiede memoria, logica, capacità di mettere in relazione fatti apparentemente non collegati, pazienza e grande attenzione; propone la risoluzione di problemi ampi e complessi mediante l’impiego di tecniche diverse, dalla bestemmia alla programmazione avanzata.

Quindi si sono create due frange sociali estreme e non comunicanti: da un lato chi non utilizza la tecnologia, che è anche chi ne rileva limiti e pericoli. Di solito sono persone simpatiche e un po’ retrò che magari ricordano pure i numeri di telefono, ma dimenticano immediatamente ogni istruzione per l’uso di qualsiasi oggetto, anche solo moderatamente tecnologico, e sovente sembrano refrattari a qualsiasi forma di logica applicata (come ad esempio, cercando un’opzione in un programma, di guardare nelle preferenze). E dall’altro i tecnofili, che saranno pure ignoranti ma hanno una memoria di ferro (indispensabile se devi ricordare comandi come: “ios::in|ios::binary|ios::ate”), una capacità di risolvere problemi fuori dall’ordinario e, benché a volte siano intensamente Nerd, una curiosità che li spinge a imparare cose che noi umani non potremmo neanche immaginare. Perché nel 2006 un vero pigro mentale non è chi usa la memoria del cellulare invece della propria, ma uno che non è mai stato su Amazon. Neppure per curiosità.