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Il teorema della torta

Posted on January 15, 2024January 15, 2024 by SM

Da qualche tempo sui social network gira questa immagine corredata di un testo sempre simile:

Questa persona ha preso la sua parte di torta. Apparentemente, ha esercitato un suo libero diritto. Sostanzialmente, però, ha leso il diritto di quattro persone ad avere un pezzo di torta intero. Quando si vive tra gli altri la libertà è limitata dal non procurare il male degli altri. Chi non lo fa esercita la libertà dell’egoismo.

Un’idea giusta, logica, egalitaria: a ognuno la sua fetta, uguale a quella degli altri. Ma è sensata? Me lo chiedo da molti anni e non lo so. Da un lato ne capisco il congegno, ma non riesco a togliermi dalla testa alcune sensazioni. Del pane ho sempre preferito la crosta, e ho perfino teorizzato che avrei capito di aver incontrato la donna ideale se a lei fosse piaciuta la mollica. Al supermercato vendono una crostata senza bordo, a loro dire “solo la bontà”. Non solo della crostata mi piace assai di più il bordo ma mi chiedo cosa ci faccia questa azienda dei suoi, che semmai li comprerei. Idem col pollo: preferisco di gran lunga la brown meat (ali, cosce) alla white meat (l’orrendo petto). Quindi se qualcuno alla mia festa si mangiasse la fetta nel mezzo gli sarei immensamente grato: di questa torta nella foto solo il bordo mi sembra davvero attraente, mentre quella fetta tutta zucca (sembra una Pumpkin pie) mi fa orrore. Invece purtroppo sono stato educato bene e mi taglio delle fette democratiche, non troppo grosse e mentre ne mangio il bordo mi guardo intorno, sperando di vedere una gentile donzella che ha mangiato il centro così da darle anche il mio e eventualmente poi proporle di sposarmi.

Quindi certo, in questo mondo a ognuno la sua fetta. Ma nel mio mondo migliore (forse utopistico) ognuno mangia la parte che preferisce, senza presupporre che una sia migliore dell’altra.

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1 thought on “Il teorema della torta”

  1. mauro says:
    January 19, 2024 at 5:09 pm

    evviva il bordo della crostata e ali e cosce di pollo! Che, ho scoperto, vengono scartate dalla distribuzione e vendute in Africa. Cioè si presume a loro vada la parte peggiore, mentre è la migliore. Allora evviva anche l’Africa che ha anche le parti di pollo migliori.

Comments are closed.

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