L’erba proibita*

Una delle differenze orgogliosamente rivendicate dai fumatori di Marijuana rispetto ai consumatori di altre sostanze è il culto della varietà, degli aromi e del piacere del consumo, oltre all’effetto. In questo, dicono, è assai più simile al vino: nessun intenditore lo sceglie sulla base della maggiore gradazione alcolica. E a giudicare dall’infinito catalogo di varietà di Canapa (nelle famiglie Indica e Sativa), alcune perfino volutamente meno potenti, parrebbero aver ragione. La pianta infatti si adatta a climi e altitudini diverse (è coltivabile praticamente ovunque, fino ad oltre duemila metri), e dato che la principale componente aromatica è la resina, prodotta dalla pianta per difendersi, ai fini del consumo ricreativo sono più ricercate le piante esposte a climi estremi: le montagne dell’Afghanistan o l’Atlante Marocchino, ma anche l’Etna o la Sila.

Nelle serre olandesi, per creare la micidiale Nederwiet, si ricreano condizioni estreme esponendo le piante a cicli giorno/notte assolutamente folli (fino a 18 ore di luce artificiale al giorno) per indurle – impazzendo – a produrre quantità incredibili di resina. Una cosa apparentemente violenta, ma in fondo non poi così diversa dalla tecnica infame per produrre il Foie gras, ben più tossico di qualsiasi erba.

Della Marijuana si è sempre fatto un consumo ricreativo e sociale, come nel caso dei coffee shop in Olanda. D’altronde “Gli effetti della marijuana consistono inizialmente in un senso di reattività, leggerezza ed euforia, cui segue un periodo di calma e di piacevole tranquillità.” Ben diversa sarebbe la situazione di un Cocaine bar.

Per farsi un’idea anche solo botanica dell’incredibile numero di tipi di Canapa possibili (praticamente come le rose), si può navigare il sito grow.de (in tedesco). Contiene centinaia di fotografie di varietà esotiche in tutti i toni del verde, ma anche blu, viola e amaranto. Con nomi antichi come Durga o moderni e suggestivi come Star Gazer. Gli manca solo il marchio Docg.

*titolo del bel libro sulla Marijuana di Giancarlo Arnao, Feltrinelli 1980