Bacchettopoli

Giusto ieri si sono tenute le molte manifestazioni di donne italiane che, al grido di “Se non ora, quando?” hanno chiesto le dimissioni di Berlusconi, protestando contro l’immagine delle donne che esce dai verbali della procura di Milano (e dalle televisioni tutte). Come non concordare? E’ tollerabile l’idea che una donna ricopra una carica pubblica soltanto perché gnocca, o disponibile a organizzare tornei di manovella creativa per il sollazzo del re? Non per me, e nemmeno per le centinaia di migliaia di persone che ieri erano in piazza. Io però non ci sono andato, e vorrei spiegare come mai.

Mentre concordo pienamente sulla parte socio-politica di queste proteste, continuo a trovare brutta, spiacevole e indifendibile la porzione psico-sessuale, e il linguaggio moralista. Mi spiego. Certamente non mi piace l’atteggiamento di Berlusconi verso le donne e la politica, anzi mi fa orrore: è terribile l’idea che nel parlamento della mia regione siedano persone il cui unico merito a noi noto è di essere belle, e forse anche disponibili (benché in passato non è che fosse meglio: leccaculo, maneggioni, peones, giacche vuote… Niente da rimpiangere). Però qui si ferma il mio dissenso – e non mi pare poco. Invece non tollero la seconda facciata del discorso (o il lato B, se preferite); quella secondo cui ci sarebbe un problema morale non nel modo in cui Berlusconi intende la politica, ma nel modo in cui tromba. Questo è inaccettabile. Sentire Pierluigi Bersani definire “peculiari” le abitudini sessuali di qualcuno mi fa profondamente senso. Perché anche io ho delle abitudini sessuali che molti potrebbero definire peculiari, ma delle quali vado fierissimo. Da quando la conferenza dei vescovi italiani detta le regole del giusto divertimento sessuale? Oltretutto in teoria i vescovi non praticano, quindi cosa ne sanno? Io adoro il corpo di Rosi Bindi, e mi urta da matti quando Silvio dice che è brutta. Però da qui a farmi dire da una democristiana di lungo corso come deve scopare una persona perbene ce ne corre, e molto. Non è una distinzione sottile. Non amo questo governo e sarò felice quando se ne sarà andato. Però mi disgusta questo bacchettonismo diffuso della sinistra italiana, questo moralismo finto e barzotto secondo il quale il bunga bunga sarebbe di destra mentre la posizione del missionario a luce spenta (che condanno, e contro la quale pure organizzerei delle manifestazioni) sarebbe di sinistra. Questo è un terreno pericolosissimo, e una volta che ci si entra diventa un ginepraio.

Dice: “Stai esagerando, Messina: tu confondi l’esplorazione dei piaceri sessuali con la storia pure un po’ tristanzuola di un vecchio arrapato che si bomba delle signorine a pagamento, una via l’altra. Non ti pare che sia ben diverso?” No. Perché se decidiamo che un comportamento sessuale tra adulti consenzienti (uno qualsiasi, scegliete voi) è per qualche motivo condannabile, allora perché non condannare anche a altre pratiche o stili di vita che non ci piacciono? C’era una suora sul palco della manifestazione ieri a Roma: magari potremmo chiedere a lei quale potrebbe essere il prossimo. O al Cardinal Bagnasco.

Esattamente come quando alle Iene proposero di testare i parlamentari per vedere se si drogavano, un’idea demente, populista e irresponsabile. Una volta stabilito che c’è una categoria di persone testate per forza (e non durante lo svolgimento di mansioni speciali, come pilotare aerei o simili), perché non estendere quest’obbligo anche a delle altre? C’è chi ha proposto di farlo ai conduttori televisivi: barbarie allo stato puro. Quindi niente manifestazioni per me questa settimana. Non quella di Giuliano Ferrara, di cui ho apprezzato lo spirito anti-puritano ma non il berlusconismo, e neanche quella delle donne, della quale mi piaceva lo scopo ma non il linguaggio. Non è la prima volta che mi capita, temo che non sarà l’ultima.

One thought on “Bacchettopoli

  1. Concordo su tutto.
    Un aneddoto: Lupi da Vespa disse che questi comportamenti non può giudicarli la politica, la magistratura, ma almassimo (per chi ci crede Dio). E aveva persin ragione.
    Poi qualcuno gli ha fatto notare che aveva talmente ragione che d’ora in poi questa illuminata distinzione la faremo anche per aborto, eutanasia e tante altre cose su cui di solito il PDL ama legiferare (proibizionisticamente di solito).
    Chissà se Lupi è daccordo…

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