Che me fai fa ‘no spruzzo?

Perfino nel 2003 ogni tanto capita di leggere una buona notizia:

Firmato in Inghilterra uno storico accordo tra la GW Pharmaceuticals (che ha fatto le ricerche) e la Bayer (che si occuperà della distribuzione) per la commercializzazione di un estratto di Cannabis. Il Sativex, coadiuvante nella terapia della Sclerosi Multipla e di diverse altre malattie, dovrebbe essere disponibile nelle farmacie inglesi a fine anno. “Il prodotto, uno spray da inalarsi per via orale, è il migliore tra quelli in circolazione,” ha dichiarato il dott. Ethan Russo, consulente della GW; “i test clinici hanno dato risultati eccellenti e gli effetti collaterali sono quelli che conosce bene chi è familiare con la Cannabis: se un paziente esagera col farmaco si sentirà un po’ sballato, ma niente di grave o di duraturo. E dato che i vari paesi dell’UE accettano i reciproci protocolli sui farmaci, è probabile che il Sativex diventi disponibile in brevissimo tempo in tutta l’Europa occidentale.”

Questa è una buona notizia per diverse ragioni, non tutte belle. La meno nobile è che se c’è di mezzo la Bayer è probabile che l’operazione riesca. Già, perché stiamo parlando di una delle grandi corporations dei medicinali, quella che detiene il marchio Aspirina; un’entità quasi organica con sedi in tutto il mondo e spesso coinvolta in vicende non esattamente edificanti: insomma non fricchettoni che donano al mondo la bontà della Ganja ma uomini d’affari senza scrupoli che vedono nel Sativex un buon business – la migliore garanzia di riuscita di qualsiasi intrapresa nell’occidente post industriale.

Per fortuna in questa storia ci sono aspetti più edificanti. Delle proprietà curative della Cannabis si sa da sempre: è stata nella farmacopea occidentale da prima di Esculapio, e c’è rimasta (per curare la nausea, l’inappetenza, la depressione e il dolore) fino a quando gli Usa hanno indotto gli altri paesi a considerarla una terribile droga (volendogli inviare degli accidenti esistono nome e cognome dell’uomo che ha criminalizzato la Ganja: Harry Anslinger). E così, nel nome del progresso, fu eliminato un farmaco naturale (con scarsissimi effetti collaterali) assai diffuso e sostituito con farmaci chimici evidentemente meno efficaci e più dannosi (altrimenti non starebbero reintroducendo la Canapa).

E se da un lato la sperimentazione nei laboratori ha dato buoni risultati, dall’altro la Canapa e i suoi derivati sono utilizzati empiricamente da un sacco di persone per le sindromi più diverse. Una donna che conosco sostiene che niente come la Ganja le fa passare i dolori mestruali (“Il dolore ce l’ho ancora, ma non ci penso”); un mio carissimo amico che aveva l’Aids la usava per recuperare l’appetito perso a causa della malattia e degli altri fortissimi farmaci che prendeva. E chiunque abbia provato a fumare (l’unica modalità di assunzione possibile finora – oltre alle micidiali torte e bevande) sa che oltre a sballare, il Thc (principio attivo della Cannabis) produce degli effetti fisici chiarissimi, tra cui l’aumento dell’appetito – micidiale in combinazione con pane e nutella.

Ma c’è un altro aspetto di questa notizia che mi piace assai; viene a cadere l’ultima barriera per chi non ha mai provato la Marijuana perché disgustato dall’atto di fumare. Siccome i danni più vistosi della Cannabis derivano dal fumarla (e sono gli stessi delle sigarette senza filtro), il Sativex rischia di diventare il metodo politicamente corretto, sano e naturale di farsi le canne, ottimo per grandi e piccini, per nonni e bambini, per te e i tuoi vicini. Non odora, non fa fumo, sembra Ventolin (leggendario prodotto contro l’asma); non fa venire il cancro né l’enfisema, ha l’aria rispettabile e legittima di un qualsiasi spray medicinale (magari faranno il porta Sativex di Armani) e se ti beccano col cane puoi sempre tirare fuori la ricetta medica. E poi magari col Sativex ci si può pure correggere il caffè…

Per maggiori informazioni sulla Cannabis terapeutica: www.medicalcannabis.it