Infiniti scaffali di musica meravigliosa

Per chi ha seguito la vicenda della musica su internet fin dall’inizio, questi sono sicuramente tempi interessanti. Periodicamente mi pare utile fare il punto, capire come si evolve la questione. All’inizio c’era il caos, Napster, Gnutella, le Major chiuse a riccio e pochissimi artisti (tra cui il sottoscritto) tentavano la strada della distribuzione digitale. Non solo per entusiasmo verso l’idea della rete. Era già ovvio che stava cambiando tutto: i rapporti economici, ma anche quelli tra artisti e pubblico. Nel 2003 nasce iTunes – la prima piattaforma legale di distribuzione online a ottenere la fiducia delle Major, e quindi i diritti per vendere una buona parte della musica passata, e la totalità di quella da loro pubblicata in futuro. Il meccanismo però non è affatto lineare: su iTunes puoi comperare musica, ma non vendere la tua. Per farlo devi avere un account da venditore, non semplicissimo, o affidarti a qualcuno che ce l’ha, che si prende la stecca. In questo senso iTunes, e più tardi Spotify (che però si sta dimostrando più sveglio di Apple), seguono una logica antica e collaudata: esistono semplici clienti, che spendono, e fornitori che incassano. Mi pare una logica da negozio di casalinghi, con un numero finito di scaffali, costretto a scegliere cosa tenere in magazzino. Gli scaffali digitali però sono infiniti, e prodotti una volta considerati di nicchia, oggi vendono magari pochissimo ma a lungo. Ecco due esempi di una logica diversa.

Tradizionalmente le Major hanno sempre avuto problemi con la Dance, fin dai tempi della Disco. La gente non la comperava, la consumava in discoteca. Si vendeva qualche compilation, ma non è mai stata considerata un prodotto Pop vero e proprio. Con alcune eccezioni, ovviamente (tipo La Febbre del Sabato Sera o Fatboy Slim). Quando è arrivata la House, fine anni ’80, i discografici non se ne sono proprio accorti, e ci sono voluti molti altri anni prima che questi generi comparissero nei loro cataloghi. Naturalmente però era tutto un fiorire di micro-etichette indipendenti, spesso legate a generi specifici. Il mercato era ancora sostanzialmente quello dei DJ, ma – grazie alla diffusione dei computer – negli ultimi 10 anni c’è stata un’esplosione di nuovi suoni e generi, che ha aperto la strada a un nuovo modello, quello di Beatport. Che non è tanto diverso da certi negozietti per DJ: distribuisce etichette indipendenti specializzate in Dance di ogni tipo, a partire da una logica oggi profondamente corretta: non esistono piccole vendite, non esistono nicchie, e la distinzione tra consumatori, remixatori e DJ sta progressivamente scomparendo (purtroppo anche con l’avvento di milioni di DJ cani). Su Beatport la qualità dei file è superiore a quella di iTunes o Spotify, e il meccanismo di vendita assai più orizzontale e trasparente. Questo invoglia molta gente, incluso me, a fare acquisti.

Considerando anche che, per molti musicisti e DJ, oggi la principale fonte di guadagno sono i concerti, o le serate, e avere la propria musica online è uno strumento essenziale. Come hanno capito benissimo a Bandcamp, che funziona con una logica simile a quella di Beatport, ma con accesso completamente orizzontale: chiunque può ascoltare, e l’account serve a pubblicare, e magari a vendere. Anche qui l’esperienza di acquisto è assai diversa da quella di Apple: stai comperando direttamente dalla band, che poi magari andrai a vedere dal vivo, ne seguirai le sorti – insomma il Rock’n’roll. Non solo, ma il prezzo lo decide l’artista, e tra le opzioni ci sono anche “niente” e la deliziosa “name your own price”, molto adatta ai primi album.

Ambedue questi modelli sono scalabili, cioè funzionano su numeri piccoli ma anche molto notevoli, e lasciano a etichetta e artista totale libertà di manovra sul resto (a differenza delle Major, che vogliono l’esclusiva). Insomma, mi sembrano sintomi di qualcosa che io ho saputo per decenni: le Grandi case discografiche (e domani anche iTunes) non sono solo dannose, ma anche inutili. Non ci siamo ancora, ma stiamo arrivando.

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