I più attenti visitatori di Fosforo avranno notato, negli ultimi anni, un certo traffico di chitarre: le compro, le suono, le limono (la mia Gibson acustica ha un odore meraviglioso), le tocco (spagnolismo), ci gioco (anglismo) e via dicendo. Dato che suono da moltissimi anni, il mio repertorio è davvero assurdo, e ripesca nella mia memoria delle schegge di musica che magari suonavo a 13 anni ma che oggi mi lascia perplesso, tipo certe cose madrigalate di De André o (arrossisco mentre lo scrivo) quella graziosa orchestrina di fiaschi comunisti che erano gli Inti Illimani. Tutte cose rimaste nella memoria muscolare delle mie dita, ma non nei miei gusti. Poi naturalmente ci sono le cose che ho apprezzato in anni più recenti, su tutte ovviamente (avendovene parlato allo sfinimento) Blues e Country.
Ultimamente però ho una nuova perversione che potrei perfino perseguire abbastanza a lungo da produrre qualcosa di registrato. Niente di nuovo, l’idea è di riarrangiare per gruppo country (con strumenti a corda e percussioni) alcuni grandi classici di altri generi. In particolare sto “lavorando” su un paio brani Funk e Dance insospettabilmente adatti.
Che le canzoni di James Brown fossero un’inesauribile fonte di ispirazione si sapeva. Quello che io non avevo capito è che certi suoi brani hanno melodie semplici ma bellissime, che funzionerebbero ottimamente anche in altri contesti. In particolare sto “lavorando” su una versione lenta di I Don’t Want Nobody To Give Me Nothing (Open Up The Door I’ll Get It Myself) e mi pare funzioni benissimo – se solo io cantassi come James. Ma la vera sorpresa, per me, è quanto sarebbe adatta Connected, unica hit degli Stereo MCs (1993). L’originale resta una mazzata (un po’ come Jump degli House of Pain, altro evergreen degli anni ’90) ma funzionerebbe lo stesso anche in versione acustica lentissima, magari cantata da Bob Dylan.
lo so che non c’entra un cazzo, però, Sergio, volevo segnalarti questo articolo
http://www.ilgiornale.it/esteri/pedofilia_studio_choc_chiesa_americana_e_colpa_dellideologia_68_e_woodstock/pedofilia-papa-benedetto_xvi-preti-chiesa-cattolica-america-usa-ricerca-68-woodstock-ideologia-rivoluzione-sessuale-liberta-vittime-vaticano/18-05-2011/articolo-id=524000-page=0-comments=1
per condividere un po’ il delirio che ci circonda
ciao
Interessante: leggo però che la ricerca è ristretta a Stati Uniti, 1950-2010. Siccome ovviamente il problema è assai più antico e infinitamente più ampio degli USA, mi pare la solita baggianata revisionista per dare contro a Woodstock e agli anni ’60.
sto aspettando un post su ansaloni!