Forse qualcuno di voi sa che, molte decine di anni fa’, esisteva in italia un conduttore televisivo, Red Ronnie (in arte Gabriele Ansaloni) a me antipatico e spiacevole col quale ho avuto un piccolo dissapore. O meglio lui ce l’ha avuto con me. Infatti a me non ha fatto niente (a parte esistere e operare in un ambiente contiguo al mio, la musica), viceversa io a lui gliene ho fatte almeno un paio: gli ho dedicato un articolo e anche una canzone. Poi, per tutti altri motivi, questo signore è scomparso dai radar, rigettato da qualsiasi televisione. Naturalmente uno così non poteva sparire, e quindi ha iniziato a operare in un sottobosco fatto di edicole, di web (ma sempre sfortunato), di politici d’accatto – come la nostra sindaca Moratti che l’ha immediatamente assunto come consulente, anche per via del fatto che sono due fan di San Patrignano (e sprigionano la stessa allegria).
Sono diversi anni che Red fa dei danni in città; il più spettacolare è stato una ripugnante mostra di cimeli rock (di proprietà di Ronnie) allestita in Piazza del Duomo. Ho già detto cosa penso dei suoi cimeli nella canzone: “La chitarra di Jimi sta 400 milioni, e non la sa suonare il nostro Ansaloni, ma la vuole comprare assolutamente, adesso è di Red Ronnie ma non vale più niente: è di Ansaloni, la chitarra usata di Ansaloni.” Idem per le bacchette di Pupo, le emeorroidi di Bono e l’alito di un roadie dei Pooh, conservato in un flacone.
Adesso che la sindaca è in bilico, Red non ha trovato nulla di meglio che accorrere in sua difesa, facendo dichiarazioni contro Pisapia. Sul Corriere? Su Repubblica? No, sul suo Facebook. Poveraccio, e povera Letizia: una scena davvero desolante. Ora, qualcuno – sia qui che su FB – si chiede come mai non ne parlo. C’è un’espressione toscana che lo spiega perfettamente: sarebbe come picchiare uno che caca. Red è riuscito a fare da solo quello che io auspicavo da anni: scomparire senza lasciare tracce (salvo questi ultimi mortaretti). Mi sembrerebbe assurdo resuscitarlo.
Detto questo, l’articolo (1998) è qui, e la canzone (1993) qua sotto.
[audio:http://www.sergiomessina.com/audio/04ansaloni.mp3|titles=Ansaloni, 1993|artists=Sergio Messina/RadioGladio]
tutto questo spiega una cosa di cui non riuscivo a darmi una spiegazione: l’altro giorno, al tg, ho assistito alle dichiarazioni della moratti fatte ai giornalisti. lei, occhi lucidi, la stampa, flash dei fotografi e microfoni e poi… quando si è alzata, la capoccia di red ronnie che per qualche secondo si è intravista nel marasma generale, proprio dietro il sindaco uscente (“ma quello è red ronnie!” ho detto alla mia ragazza. “non era red ronnie, quello?”). non capivo che cosa ci facesse lì. – però, dopo aver letto il tuo “esilarante” pezzo del 98, devo dire almeno una cosa a sua discolpa: io a grazie al roxy bar ho scoperto ben harper, che ora potrà anche non piacere, ma lì l’ho visto quando non era ancora nessuno e suonava fra i tavolini finto-bar con la sua chitarra hawaiana “Power of the gospel” in una interpretazione molto intensa e struggente.
ciao!
Bèh,allora scusami sai,Sandro,ma stà a vedè che mò lo devi ringraziare per ciò.E chi sarà mai,lo scopritore di Ben Harper?!?(immenso,mi piace un botto).Lo avresti comunque scoperto qualche mese dopo,semplicemente vedendo le charts mondiali.Dai,Sandro,sii più realista,e rileggiti un pò le deliranti sue dichiarazioni di questi giorni.Facendola breve,penzo che il “fu” red si stia un pelo paurando che,se la sua sponsor leti se ne deve andare(cosa che io & i miei amici auspichiamo,ma che nn vorrei ancora dare per scontato,purtroppo..),lui la seguirà a ruota,non penso che il buon Pisapia lo tenga come “consulente” a 45000 eurini all’anno.Per finire,vorrei farti un piccolo,se vuoi stupido esempio:anche il duce portò le fogne,e portò delle strade asfaltate in Libia,ma son sicuro non vadino a scusarlo per tutto il resto.Non volermene,ti saluto Sandro,non volevo assolutamente polemizzarti!angus.
nella compagnia di giro morattiana c’è anche l’irresistibile fondatore della biopsicotronica: “Freaks”, al confronto, è una giacchettata.
http://www.antiplagio.it/azzoni.htm
E’ vero che Red ha ospitato nelle sue trasmissioni un sacco di artisti interessanti; però intanto era l’unico, quindi brillava per pochezza degli altri (all’epoca c’era solo il suo programma dove andare, e un sacco di miei colleghi sono – in parte giustamente – andati). Poi li sottoponeva a uno strazio bestiale (come le sue traduzioni simultanee al confine col falso ideologico). E infine era ovvia la ragione per cui li invitava: pavoneggiarsi. Insomma è vero: anche Red ha fatto delle cose buone – ma poche, per ragioni brutte e immensamente sovrastate dagli orrori che ha perpetrato, alcuni descritti nel mio articolo.
Devo dire che nel 1994 (credo) fummo invitati, io con il mio gruppo di allora, agli studi di Bologna per prendere parte a una puntata di Roxy Bar in cui si pubblicizzava una raccolta in CD dedicata agli anni ’50.
Credo che Red Ronnie ci conoscesse, ma chi effettivamente fece il nostro nome non lo sa ancora oggi.
Sta di fatto che a me non sembrava una persona così antipatica.
L’ho reincontrato qualche anno dopo a Vinilmania a Novegro e vedevo che “se la tirava un pò troppo”, e a me quelli che “se la tirano” non piacciono (parto dal basso, ma sono una persona umile – aggettivo da non confondere con sprovveduto, faccia per i pesci, etc…).
Mi fa strano che uno così vada in braccio a persone come queste, ma del resto i soldi sono soldi, mi pare, e come disse un luminare contemporaneo “con la cultura non ci si riempe la pancia”.
Non che lo consideri luminare, beninteso: preferisco la versione Guzzanti di questo “luminare”, che peraltro so imitare bene.
Ma vedo una casistica comune, mano mano che gli anni passano: la ricerca della pensione.
E questo esclude qualsiasi tentativo di fare cose intelligenti: piuttosto si fanno cose servili.
Per quanto riguarda il tuo articolo, Sergio, alla voce “i favolosi anni ’60”, penso che lui ha avuto la faccia di proporsi come portatore di questa bandiera in TV, il classico “esperto”, ma ciò non toglie che ci siano persone a un livello totalmente diverso da questo: ma non si vedono perchè sono persone intelligenti, e non hanno conoscenze tali da inserirsi, eventualmente, in una turnazione televisiva come quella che ha occupato il nostro negli anni.
Anche io sono specializzato negli anni ’50, ma non mi piace quello che vedo e che sento in tv, ad esempio, per cui vivo la mia vita di famiglia e di gruppo come mi pare.
Cheers!
@Frank: giusto un commento a margine. Un conto è qualcuno attratto, appassionato e perfino esperto di un periodo del passato (come sai sono molto appassionato di blues arcaico). Invece tutto un altro è andare in Tv a suggerire l’idea che il passato sia migliore del futuro (una delle specialità di Red). Un’altra sua specialità è quella di fare il pesce in barile: ha iniziato nei ’90 con Craxi, poi è passato nel barile di Muccioli, ha flirtato con la sinistra (quando andava di moda) e adesso è nel barilotto silviesco. La costante è: odora sempre di chiuso.
@Angus: ola mister, long time no see, ottimo che passi di qua!
comunque bello l’articolo. Lo hai polverizzato
@ Paolino: eh, allora era ancora in auge, e in tv, quindi ci stava proprio un bel polverizzone. Lui s’incazzò assai proprio (Red non tollera chi lo critica) – sono soddisfazioni…
@angus: ehi, non te ne voglio, ma che livore! anch’io la penso come voi, eh! e in fondo, il mio era solo un ricordo da adolescente, che all’epoca aveva fame di tante cose e le cercava un po’ dovunque, anche in tv. un ricordo peraltro non privo di una certa ironia nei confronti del nostro (non penso certo che ben harper debba le sue fortune a red, ci mancherebbe, né volevo scusarlo o ringraziarlo; dicevo solo “a sua discolpa…”). e poi, dài, il paragone con mussolini mi sembra esagerato. – certo, io non sono un musicista, non lavoro nel mondo della musica, non vivo a milano e dunque forse non riesco a cogliere appieno le conseguenze della sua poliedrica attività. ma sono pienamente in grado di riconoscere le ragioni esposte da sergio nel suo articolo, che di nuovo dichiaro di condividere (fra l’altro, ho apprezzato davvero molto l’esercizio letterario satirico, pienamente riuscito, di cui ti ringrazio, sergio).
Tranquillo Sandro: qua le opinioni ci piacciono tutte, e SPECIALMENTE quelle ne’ bianche ne’ nere.