Formentera spacca davvero: niente speculazione edilizia sulle coste, spiagge pulitissime, cibo fantastico (anche se quello locale è molto migliore ma assai più raro da trovare – e non segnalato) e gente proprio a posto. Però:
• Gli italiani sono la stragrande maggioranza dei turisti, e sono orrendi: si rivolgono ai locali in italiano, molestano le signorine, ti gridano dal motorino, fanno caciara – racchettoni, pallone, lotta nella sabbia… Una strage.
• I locali l’hanno capito, e los italianos sono un pochino malvisti dalla popolacion, che gli risponde in italiano (pecunia non olet) ma li manda affanculo in paiès (la lingua locale).
• Carlo Sama ha un villone (e, pare, un resort) sull’isola.
Semmai voleste andare, non risvegliate il fricchettone che è in voi: Formentera sta cercando di cambiare clientela, e c’è perfino una legge che vieta di dormire all’aperto, anche nel proprio giardino.
Si consigliano: le grotte (cuevas) sparse in giro per l’isola, a cominciare da quella dell’Escavadora (una scavatrice enorme, ormai fossile, abbandonata in una grotta a picco sul mare), la spiaggia di Es Calò (con piscinette naturali e fanghi benefici), il ristorante Can Gavinu (featuring Marietto as FoodMaster) e l’Hostal Rafalet (Es Calò, Mar Blau, chiedere di Juan).
Si ringraziano: la Robbi ritrovata, Laura, Iñaki, Cris Alex e Eki, Silvia, Maria e gli altri abitanti della casa.
PS: Dialoghetto apocaliptico tra SM e Iñaki:
SM: Ci sono dei pescetti minuscoli che ti mangiucchiano le pellicine. Pensavo che un milione di quei pescetti potrebbero finirti in 5 minuti.
Iñaki (che è basco ma vive sull’isola da un po’): Quest’anno mordono più dell’anno scorso.