Ieri sera ho visto un film stupefacente – e certamente il migliore sull’arte contemporanea di cui sappia. E’ Exit through the gift shop di Banksy. Non credo che non sappiate chi sia Banksy (semmai Wikipedia può aiutarvi), che personalmente considero il migliore nel suo genere (la Street Art); ha tutte le caratteristiche che mi interessano in un artista: è urgente, pericoloso, commovente, umoristico, politico e – come ho scoperto ieri sera – molto consistente anche in altri media, come il film.
ETTGS è un esilarante documentario su… Su diversi argomenti: la Street Art, la scena, la storia, lo spirito e il controverso rapporto col mercato. Su Bansky, i suoi metodi e la sua filosofia. Su Thierry Guetta, aka Mr Brainwash, e la sua straordinaria escalation nel mondo dell’arte. Sul mercato dell’arte e la sua infinita sciocchezza… E’ un film stupefacente, dove alcune diverse verità collidono fino a rendere indistinguibili la finzione (se c’è) e la realtà. Tant’è che a un anno dall’uscita (nel resto del mondo: non so se sia uscito qui da noi ma non credo) la gente ancora si chiede cosa sia vero e cosa no. L’ipotesi per me più affascinante è che Guetta sia un “prestanome” e che l’intera operazione (street art dozzinale venduta per bei denari al jet set californiano) sia l’ennesimo statement di Banksy sul mercato dell’arte.
Immortale la sua frase finale: “Ho sempre pensato che fare arte fosse per tutti, e ho spesso incoraggiato le persone a produrne; ultimamente però ho smesso”.
Insomma un film meraviglioso, che mi ha fatto fare una cosa che non facevo dai tempi di Apocalypse Now: finito di vederlo, l’ho riguardato interamente da capo subito. Peccato per l’Oscar, a cui era nominato ma che è andato a altri.
PS: (ANSA) – ROMA, 25 FEB – Uscira’ in Italia nel corso del 2011, distribuito da P.F.A. Films e da Feltrinelli, ‘Exit Through the Gift Shop’, documentario sullo stato dell’arte contemporanea, diretto da Banksy, il misterioso genio della street art. Candidato agli Oscar 2011 come miglior documentario, Exit Through the Gift Shop sara’ prima distribuito al cinema e poi in Home Video nella collana Feltrinelli Real Cinema.
Speriamo solo che non sia narrato da Fiorello (o doppiato coi dialetti finti, come fanno di solito).