Sono su internet da prima di Google, e quindi l’epopea dei Sergi Messina in rete l’ho vista accadere dall’inizio. Il primo assoluto (che non sono io ma l’astrofisico), il mio debutto, l’arrivo degli altri (l’avvocato, il tatuatore e recentemente il giovane tennista), i miei tentativi falliti di conoscerli e coinvolgerli in qualche cosa di incosciente (dei quali vi ho già parlato). Ma di tutte queste storie quella che mi dà più da pensare è quella del don. Il placido don SM, che si è scelto come settore La morte, è attivissimo su molti dei fronti sui quali esisto anche io (con una certa visibilità): scrive, appare in video su Youtube, fa conferenze e seminari (gioco di parole non voluto), viene fotografato e taggato in rete, e di recente ha pubblicato un libro che ha per titolo la frase che è il suo cavallo di battaglia: Vivere il morire. Sfortunatamente per il don però, anche io ho scritto un libro. E infatti cercandoci su Bol ecco cosa esce:
Capito che sfiga? Cioè, non è ne’ bello ne’ decoroso che ci sia un bastardo omonimo del don che scrive libri dai titoli demoniaci, con espliciti inviti all’accoppiamento ludico e perdipiù illustrati, più economici e che arrivano a casa in metà tempo. Il bello è che il bastardo sono io, e che il mio prossimo libro si intitolerà: 1000 ricette a base di suore, di Sergio Messina aka il Don. (Come dite? Se mi dà fastidio che esista il don? Ma quando mai: mi fa morire dal ridere, o forse vivere il morire dal ridere.)
PS: Il buon don si è dato un bel da fare, e di libri ne ha scritti un bel po’, tra cui Conoscersi con l’enneagramma. Viaggio interiore per incontrare lo sconosciuto che è in noi, che non ho letto e che a occhio parrebbe un crossover tra Gurdjieff e Medjugorje – ma magari mi sbaglio.