
Vorrei cogliere l’opportunità per ringraziare il mio sindaco Giuliano Pisapia, figlio d’arte, incassatore di vitalizio parlamentare (dove è stato giusto quelle due legislature utili a guadagnarselo, senza lasciare alcuna altra traccia) e irrilevante sindaco di Milano, per essere stato tra quelli che hanno alzato maggiormente l’addizionale IMU: c’è chi non l’ha ritoccata, che chi s’è accontentato di un punto e chi, come il prode Giuliano, di punti ne ha voluti due – il massimo (e adesso ci tocca pagarla a noi milanesi tutti). Per farci che? Lo sa solo il suo Dio: qui a Milano (tra il celeste Formigoni, il giallognolo Maroni e il marrone Giuliano) è la morte civile, non succede niente (se non il proliferare di strisce blu per rendere i parcheggi a pagamento), la città è alla frutta e se il centrosinistra spera di rivincere alle prossime elezioni dovrà trovargli un sostituto, possibilmente stavolta capace di fare il suo mestiere (Milano ha questo triste destino: sindaci completamente inetti). Considerando anche che dell’amministrazione Pisapia questa qua sopra è l’immagine che ci ricorderemo, come il Duce che trebbia o Alemanno che spala la neve: Giuliano impegnato nel risolvere il vero problemone di Milano, i graffiti.

