Ma che bella cosa è il PD, una meraviglia: il partito più comodo che abbia mai visto. Fanno le primarie, si sfidano alla pari – ognuno con le proprie idee – e alla fine quasi tre milioni di elettori esprimono la preferenza per uno dei candidati: chiaro, semplice e inequivocabile. Bravi: così si fa. Non solo, ma nella loro infinita saggezza, quei tre milioni di votanti hanno detto molto chiaramente chi vogliono, e quale PD abbiano in mente: quello di Matteo Renzi, che ha vinto con percentuali stratosferiche. Nella città nella quale è più noto, Milano, Civati ha preso il 21%, mentre Renzi il 63%, esattamente il triplo. Più chiaro di così…
Li ringrazio uno per uno, quei tre milioni di votanti delle primarie PD i quali, esprimendo una preferenza così netta, mi hanno anche implicitamente (ma molto energicamente) indicato la mia direzione: tutta un’altra. Così alle prossime elezioni non ci sono possibili equivoci: hanno scelto loro, anche per me.
Dunque ringrazi anche me, che credo che rivedere la tassazione sul lavoro, riformare la legge elettorale e ridurre costi della politica (ad ogni livello) siano tre priorità. E che ho pensato che fosse proprio Renzi quello che poteva portare avanti queste priorità come segretario del PD oggi e come candidato premier domani.
Vado incontro all’ennesima delusione? Può darsi, come può darsi che Renzi sia solo un uomo molto ambizioso, preparato ma, alla resa dei conti, inconcludente.
Mi (Ti) chiedo, però, quali siano le alternative e perché, dato che dici che abbiamo scelto anche per te e che la tua direzione ti è ora chiarissima (e visto che non mi sembri un fan della chiesa di Grillology o degli sfascisti coi forconi).
@ Stefano: la direzione é “un’altra”. Quale? Non lo so. Certo non quella di Renzi, che non mi piace, non mi ispira, non mi convince. Quella sui costi della politica é una battaglia molto antica. Chissá cosa ne pensava Renzi mentre scalava la margherita (cioé la ex DC, il partito corrotto per eccellenza)? Lo stesso vale per molte delle sue idee: ovvie e mai interessanti, populiste e un po’ sospette in bocca a uno che fa politica da quando aveva 10 anni (grazia al papá DC pure lui). Forse non se n’era accorto? Strano: era nello stesso partito di Lusi.