Trovo l’ascesa inevitabile di Matteo Renzi nei ranghi del PD francamente sconfortante; l’ho già scritto e lo ripeto: Renzi è impresentabile. Certo, non è che la scelta sia così ricca (o l’argomento così avvincente), ma insomma gli altri sono tutti più decorosi di lui. Come mai? Per esempio perché “Matteo Renzi (Firenze, 11 gennaio 1975) è stato consigliere comunale di Rignano sull’Arno per la Democrazia Cristiana.” Tra il 1985 e il 1990, dice Wikipedia. Magari le date non sono proprio esatte, però fin da piccolo si scopre democristiano. Come mai? Aveva una malattia rara (essere stati democristiani a 15 anni è terribile e devastante)? No: è figlio di un notabile democristiano, Tiziano Renzi. Dopo la DC Matteo, aiutato da papà, scala la Margherita (altro partito, come la DC, pieno di poche idee e tanti furboni) e adesso il PD. Insomma Matteo Renzo (Bossi).
Che gli ex democristiani oggi comandino il principale partito di centro-sinistra in Italia è agghiacciante: credetemi, io c’ero (vedi anche il film Il Divo). Che Matteo Renzi ne sia il probabile futuro segretario è un brutto segnale – ma non inatteso. Letta è un altro ex DC, che oggi governa proprio come facevano i suoi ispiratori: un colpo al cerchio, uno alla botte. Renzi però non ha nemmeno studiato, cita Bombolo e Ezio Greggio, e – dice sempre Wikipedia – “Ancora diciannovenne, nel 1994, per cinque puntate consecutive partecipa come concorrente a La ruota della fortuna, vincendo 48 milioni di lire.” Ecco chi è Matteo: uno di noi. Anzi uno di loro: il pubblico che ulula in studio all’ingresso della Zanicchi, quando si accende il cartello rosso “Ululare!!!”.
Ho citato diverse volte Wikipedia, che come sappiamo è modificabile da chiunque. Certo, la domanda sorge spontanea: chi avrà aggiunto la frase “Riguardo al Partito Democratico, Renzi ha dichiarato che il Pd dovrebbe maggiormente guardare al futuro, alle proposte e alle idee, anziché parlare in “politichese” e inseguire le alleanze “contro qualcuno””? Più che Wikipedia (che dovrebbe contenere fatti) pare preso dallo zibaldone delle citazioni renziane, sempre ovvie e mai brillanti. D’altronde Matteo è così: ti rintrona di cazzate, e intanto fotte*.
* Dualismo perfettamente capito da Crozza, che l’ha genialmente gestualizzato: fa un cenno con una mano per distrarti, e con l’altra indica il suo pacco.


Bel post, come sempre. Però il parallelo tra Renzi e Il Trota lo trovo poco onesto. Se è vero che entrambi hanno bruciato le tappe della carriera politica grazie all’influenza dei loro padri, è indubbio che le capacità di sfruttare il vantaggio iniziale e l’intelligenza per coprire ruoli di responsibilità Renzi ce le ha e il Trota, beh, inutile parlarne. Detto questo, Renzi non piace nemmeno a me, ma resto convinto che – suo malgrado – una sua candidatura a presidente del consiglio sarebbe un bene per l’Italia, perché costringerebbe questo paese a superare un dualismo che dura dal 1948 (prima dc contro comunisti, poi berlusconi contro comunisti) che ci ha reso tutti tifosi invece che cittadini adulti e consapevoli e non ha portato niente di buono.
Su Renzi Bossi é vero, il paragone é ingiusto. É che mi sono un po’ stufato dei figli d’arte poco capaci. Tipo: “Pisapia è figlio di madre milanese e padre casertano; quest’ultimo, Gian Domenico Pisapia (dal quale poi il figlio Giuliano ha rilevato lo studio legale), è stato tra i redattori del Codice di procedura penale italiano del 1989.” Come dire: siamo circondati. Su Renzi premier non so che dire: non mi pare peggio dei precedenti, che peró mi parevano il peggio dl peggio.
caro alessandro, temo tu confonda le cause e gli effetti: esistono paesi (usa, gb) dove il dualismo politico non ha trasformato gli elettori in hooligan dementi.
e anche il monofisismo renziano mi perplime: un dolce cuore di democristiano avvolto in una leggera glassa di socialismo caritatevole mi sembra un boccone assai indigesto.
ma ognuno ha i suoi gusti.