
Ecco un uomo di cui parlo bene con gioia: Sandro, Gruffetti, l’unico e solo DJ Gruff. Poi certo che anche lui ha i suoi momenti no, è vero che ha una grande opinione di sé, si sa che a volte non riesce a tenere a freno la lingua. Però Gruff ha talento per cinque, un cuore grande così e una correttezza profonda davvero inespugnabile, cose che per me controbilanciano ampiamente qualsiasi difetto gli si possa trovare. Lo conosco da quasi vent’anni, ci ho fatto dei dischi, e perfino dei tour insieme, ma l’uomo continua a lasciarmi a bocca aperta. La sua musica è fantastica, fa dei beat che t’infestano la casa e ti ammalano il mobilio. Ne produce in continuazione, apparentemente senza sforzo. Sandro spesso dice anche delle cose pazzesche, come ad esempio “Sarebbe meglio peggio, ma alla peggio, come viene viene è meglio.” O anche “Il mio studio di registrazione ideale ha solo due manopole: Alto e Forte”.
Ultimamente Gruff ha deciso che l’universo (ormai frastagliato e multiforme) dell’Hip hop italiano necessitava di nuove occasioni di incontro e scambio. Quindi si è inventato il concetto di Valva; ha fatto Valva scratch, poi Valva Rap e nel prossimo weekend farà Valva Beat. L’idea è sempre la stessa: un concorso (stavolta di basi) con serate (in questo caso venerdì e sabato prossimi al LINK di Bologna), show, ascolto della musica in gara, giuria (stavolta War, DJ R e lo zio RadioGladio) e premi (qui c’è la locandina). Gli sono arrivati oltre 170 beat.
Capito? centosettanta persone hanno mandato un beat a Sandro. Ecco, in un mondo migliore a uno così dovrebbero farlo commendatore per alti meriti musicali. Bravo Sandro, grazie mille. In assenza di un Ministro della Musica Sensata ti tocca farlo a te, e lo fai benissimo.

