Quando si parla di degrado della politica spesso si pensa a Razzi e Scilipoti: come darci torto? Però ci sono molti altri poderosi indicatori della progressiva barbarizzazione della nostra classe dirigente. Ho già scritto che Matteo Renzi non mi piace, che è un ex DC e si vede, che ha uno stile che trovo spiacevole. Volevo aggiungere due ulteriori elementi:
• Nella famosa comparsata da Maria De Filippi si presentò in giubbotto di pelle e jeans – un look giovane per un pubblico giovane. Si scomodò anche Fonzie, a detta dei giornalisti (una categoria che a volte perde occasioni per starsene zitta, se non fosse che è pagata proprio per non farlo) un “idolo dei ragazzi”. E’ buffo che Renzi abbia estratto dal suo guardaroba lo stesso outfit usato nel ’54 da Marlon Brando ne Il Selvaggio, e da allora considerato “uniforme dei giovani” da chi giovane non è più (e ha la memoria corta).
• Ieri ha detto che i dirigenti del PD si comportano come se “l’Albinoleffe insegnasse al Milan a giocare a calcio”. Non è la prima metafora che gli sento usare. I suoi riferimenti culturali sembrano essere Iva Zanicchi, Umberto Smaila e il Tenente Kojak. Dovrebbe citare Schopenhauer? Prodursi in metafore dantesche? Dedicare strade a intellettuali? Non esageriamo. Però “Mi sentivo scartato e buttato a terra come un difensore ubriacato da un dribbling del miglior Messi” (dal suo libro Fuori!) fa veramente orrore.