Trovo molto divertente il dibattito all’interno del M5* sulla questione degli stipendi/rimborsi, per diverse ragioni. Innanzitutto l’inferno contabile che devono aver creato all’amministrazione delle camere: ridursi lo stipendio è una questione complessa, come stanno scoprendo i cittadini neo-ragionieri. Infatti se tu per esempio devolvessi il 50% di quello che guadagni in beneficienza (o a un fondo di solidarietà, come hanno fatto loro), dovresti comunque pagarci sopra le tasse per intero come se te li tenessi. E, per come funziona l’Italia (giustamente) non è che possono farselo ridurre ufficialmente, perché sennò si dovrebbe discutere lo stipendio di tutti – e a Minzolini non piacerebbe.
Ma l’aspetto più esilarante è la questione dei rimborsi spese: c’è chi dice che si dovrebbe rendicontare e restituire il resto, c’è chi invece vorrebbe tenersi tutto. Qualcuno sostiene che 5.000 (cinquemila) euro mensili siano pochi se si vive in trasferta, altri affermano il contrario. Il tutto discusso pubblicamente, come è giusto che sia, ma di fronte a una popolazione che:
• Nella stragrande maggioranza dei casi non ha alcun rimborso delle spese sostenute per produrre il proprio reddito. O a voi vi pagano la benzina, o perfino il tram, per andare a lavorare?
• Nell’ipotesi che si goda di rimborsi, questi sono quasi sempre rigorosamente “a pié di lista”, cioè contro presentazione di documentazione (una volta esisteva una rete di alberghi e ristoranti compiacenti che producevano ricevute fittizie a un gran numero di categorie, inclusi forse anche i politici, proprio per aggirare questo meccanismo): spendo tanto, mi rimborsi tanto. Quindi la regola sarebbe semplicissima e trasparente – e invece si discute.
Ma se proprio vogliamo liberarci davvero dei privilegi della casta, allora basta rimborsi benzina, basta viaggi gratis su treni e aerei, basta parcheggi riservati in zona centro a Roma, un blocchetto di ticket restaurant e via andare. L’hai voluto il Senato trasparente? E adesso pedala, gioia mia, altro che “ho molte spese”: dovresti vedere le mie, di spese.
Naturalmente mi fa piacere che finalmente si parli di queste cose, e certamente lo dobbiamo al M5*. Di più: trovo che l’affermazione di Cacciari, “aspettate 4 mesi e diventeranno come gli altri”, sia malvagia e falsa (e rivelatrice di cosa alberghi nell’anima di Massimo Cacciari). Non credo affatto che si stiano trasformando in tanti Razzi. Li trovo invece ingenui e sprovveduti, chiacchieroni e inconcludenti, teneri e un po’ fessi, l’armata di un Brancaleone privo della verve infinita dell’eroe di Norcia.