Ecco un post che non avrei voluto scrivere: il 30 gennaio scorso, dopo una lunga malattia se n’è andato Antonio Caronia, caro amico ma soprattutto raffinatissimo intellettuale underground. L’ho conosciuto negli anni ’80; eravamo ambedue coinvolti nella realizzazione di uno speciale radiofonico sul festival teatrale di Narni. Antonio non era uno semplicissimo, e nemmeno io, quindi la nostra amicizia non scattò immediatamente. Ci reincontrammo qualche anno dopo a Milano, e fu subito amore. Di Antonio bisogna ricordare che è stato un precursore assoluto nel comprendere la questione cyberpunk, e uno dei massimi divulgatori italiani dell’opera di Philip Dick. Abbiamo tutti perso qualcosa: i suoi studenti (di Brera e della Naba), i suoi amici e la scena artistica italiana, che perde una delle teste più efficienti. Ho due ricordi recenti. Il primo, carissimo, è di lui già piuttosto malandato, in prima fila al mio spettacolo in Cox18, mentre ride sguaiatamente – e naturalmente i suoi complimenti dopo lo show (i complimenti di Antonio valevano quadruplo). Ci siamo rivisti un’ultima volta a Macao, e mi pareva stesse un pochino meglio; purtroppo invece non era così. Ci saranno certamente occasioni pubbliche per ricordarci insieme di Antonio Caronia: io ve ne darò informazione (e parteciperò), voi non dovreste perdervele.