Poi vado a vedere cosa c’è in tv stasera e scopro che su Rai 1, dopo il TG di mezzanotte, va in onda E la chiamano estate (Cronaca, costume). La puntata di stasera si intitola “Il variegato mondo dell’emittenza privata”. Ora: a voi il mondo dell’emittenza privata pare variegato? Anzi, mi pare proprio uno degli obiettivi (falsi) falliti (quindi centrato) della legge Gasparri: novità non ce ne sono state se non, prevedibilmente, Mediaset Premium. Va un pochino meglio nell’emittenza radiofonica, ma poco e sempre meno: sempre grazie a quella legge sono aumentate le possibilità di concentrazione, con conseguente diminuzione delle differenze. Allora uno si chiede: come mai alla Rai c’è qualcuno che costruisce un servizio che, fin dal titolo, suggerisce qualcosa che non c’è? Cosa li motiva a basare una trasmissione su una tesi dimostrabilmente inesatta, e che forse va perfino a discapito della sua (nostra) azienda? Capisco che leggere nei programmi tv: “E la chiamano estate (Cronaca, costume): “Il piattume osceno dell’emittenza privata” potrebbe fare effetto, e forse perfino scalpore. Ma sarebbe un servizio migliore alla causa della verità.

