Mozilla contro il gigante

C’era una volta la guerra dei browser: Explorer contro Netscape. Sembrava vinta da Microsoft, malgrado l’antitrust, ma era solo una tregua. Netscape diventa open source e torna alla riscossa con Firefox e Thunderbird: benvenuti nell’era del software friendly che funziona anche meglio.

I naviganti più antichi ricordano sicuramente la guerra dei browser; per gli altri un breve riassunto. Il primo browser che si ricordi è Mosaic, del ’93; l’anno dopo arrivò Netscape, che funzionava meglio e che in brevissimo tempo diventò uno standard. Nel frattempo ne uscirono altri come Opera, ma nessuno andava bene come Netscape. Internet Explorer compare sul mercato ad agosto ’95; la prima versione paragonabile a Netscape esce però solo un anno dopo. Ma è la strategia di marketing di Microsoft a fare la differenza: Explorer viene regalato, mentre Netscape costa ancora una piccola cifra, e dal ’97 in poi (anno di inizio della guerra dei browser) IE viene integrato in Windows come parte del sistema operativo. La mossa è micidiale: Netscape cerca di contrattaccare, ma mentre le varie versioni di Explorer migliorano (anche con l’integrazione poi condannata da un tribunale), Netscape purtroppo peggiora. Fino a quando, nel gennaio ’98, Netscape decide di rendere pubblico il codice sorgente del proprio browser, invitando gli sviluppatori di tutto il mondo a partecipare nella creazione di un software migliore: nasce il progetto Mozilla.

Estate 2004: ormai la rete è diventata importante, ci si spendono soldi, serve sicurezza, credibilità ed efficienza. Chi meglio di Microsoft? Infatti Explorer ha vinto, al punto che è diventato il nome comune del programma per navigare. E Mozilla che fine ha fatto? Beh, nel frattempo anche il mondo dell’open source è cresciuto, e Mozilla è diventato una specie di progetto bandiera di questo movimento. Le prime versioni (2002) facevano già ben sperare, anche se Mozilla era (e resta) un prodotto macchinoso che include un programma di posta, uno per i newsgroups, uno per le chat e un editor html, oltre al browser. Ma finalmente la comunità s’è svegliata e oggi sono disponibili – e finalmente competitivi – due software basati sul codice di Mozilla, il browser Firefox e il client di posta Thunderbird (per Pc, Mac e Linux). Del secondo posso solo riferire che tutti ne parlano benissimo. Firefox invece lo sto usando da mesi, e l’ultima versione (1.0) è eccellente, assai stabile e in grado di gestire qualsiasi transazione in assoluta sicurezza. In più, essendo open source, ha un contratto che mi dà alcune garanzie tra cui che non sarò spiato, che non mi installerà niente di malevolo e che anzi mi proteggerà dalle rogne (infatti blocca i popup, e tante schifezze pubblicitarie non si vedono). Gli utenti più esperti saranno felici di sapere che, oltre alle normali preferenze, mediante un semplicissimo comando è possibile accedere a tutti i controlli, inclusa la velocità di visualizzazione: impostata al massimo Firefox è il più veloce del west. Inoltre ricorda i link visitati per anni, può impedire a terze parti di installare software, ha funzioni avanzate di ricerca nella pagina e nel web, con una toolbar programmabile al 100%.

Non si tratta più di appartenere ad una elite, di distinguersi o di ribellarsi ad un monopolio di fatto, tutte ragioni per le quali in questi anni molti hanno usato Mozilla e i suoi derivati. Oggi si scelgono Firefox e Thunderbird per le stesse vecchie, buone ragioni dei nostri nonni: sono prodotti stabili, funzionano meglio (di Outlook o Mail poi ci vuole poco) e, pur essendo gratuiti, offrono maggiori garanzie sul fronte della difesa dagli assalti (alla privacy, alla sicurezza e al buon gusto) del mondo moderno.