Damnatio memoriae

Di recente, per varie ragioni, essere fan di qualcuno è diventata un’attività rischiosa. Ti piace Tizio, e viene fuori che si masturba per strada. Apprezzi la musica di Caio, e si scopre che è antisemita. Per anni hai considerato Sempronio una persona perbene, e poi lo intercettano mentre spiega che preferisce prostitute minorenni. Nemmeno coi morti ci si salva: quello era nazi, l’altro picchiava la moglie. Informazioni alle quali talvolta è difficile reagire, che è complicato metabolizzare, perché quella persona ti piace molto, e magari il suo linguaggio, il suo pensiero, il suo punto di vista, hanno influenzato il tuo. Talvolta l’accusato nega ogni addebito, e non ci sono azioni legali; in questi casi il mondo si divide tra innocentisti, colpevolisti e menefreghisti. E’ il caso di Woody Allen, che ha fatto alcune scelte di vita davvero spericolate, come sposare la figlia adottiva (maggiorenne) di sua moglie e dell’ex marito, ma ha sempre negato le accuse di molestie (sulla figlia più piccola). In questo caso mi pare comprensibile che si abbiano dei dubbi, e che si attenda un eventuale verdetto (aggiungerei che il chiacchieratissimo matrimonio dura ormai da 21 anni). Anche Bill Cosby ha sempre negato tutto, ma lo scorso aprile è stato condannato a 10 anni di carcere per molestie sessuali aggravate. A differenza di Allen, possiamo dire con certezza che Cosby è colpevole. Ben diversi sono i casi di Louis CK e Kevin Spacey: hanno immediatamente riconosciuto (con sfumature diverse) che le accuse erano vere, e sono scomparsi.

Dice Wikipedia: “Nei diari di viaggio della sua visita in Asia nel 1922-23, Albert Einstein esprime giudizi xenofobi e razzisti sulle persone cinesi, giapponesi e indiane”. Una cosa davvero brutta, ma che non mi pare sottragga niente alla Teoria della Relatività Generale, e neanche alle sue dichiarazioni contro l’uso dell’energia atomica come arma. Ovviamente Einstein è morto e non può difendersi. Louis CK invece ha deciso di ammettere il proprio comportamento scorretto: masturbarsi davanti a colleghe donne (sempre, pare, chiedendo prima il permesso). Inoltre ha riconosciuto di aver abusato della propria posizione di potere. La domanda è lecita: quindi da oggi gli stand up di CK non fanno più ridere? E I Soliti Sospetti rimane un gran film, o siccome il protagonista è Kevin Spacey diventa inguardabile? E’ possibile oggi leggere i libri di Pitigrilli (scrittore italiano leggero, popolarissimo negli anni ’20 e ’30, poi rimosso dalla memoria del paese) dissociandoli dal fatto che collaborava con l’OVRA, la famigerata polizia segreta dell’Italia fascista? Non credo che cancellare dalla memoria collettiva certi libri, film o persone sia davvero possibile, o sensato. Probabilmente se facessi il direttore di una Tv non sceglierei di replicarli ora, ma gli stand up di Louis CK sono deliziosi, intelligenti e talvolta geniali. L’intera epopea di House of Cards, cinque serie, sta in piedi grazie all’interpretazione pirotecnica (forse anche troppo) di Spacey. Che facciamo, li cancelliamo?

Penso che in queste faccende ci sia una specie di evoluzione inevitabile, di giustizia collettiva naturale. Se oggi vedo Kevin Spacey, l’unica cosa che mi viene in mente è lui che palpa i colleghi (pare fosse frequente). Riguardando gli stand up di CK, non potrei che immaginarmelo paonazzo, con l’uccello in mano, mentre chiede alle amiche il permesso di spippettarsi. Insomma mi pare che queste rivelazioni non sottraggano niente al lavoro passato di questi attori, ma aggiungano un livello ulteriore, che al momento è predominante e inevitabile. Poi magari, forse, tra qualche anno, Louis CK scriverà un nuovo spettacolo, o Spacey farà faville in una particina che qualcuno gli concederà, e allora forse le cose inizieranno a cambiare. Perchè, tranne in caso di condanna a morte, le pene a un certo punto si scontano.

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