Rientro in Italia, con la netta sensazione di non essermi perso poi granché. Grazie a internet poi, ho anche seguito le vicende nazionali (e non: ho passato tre mesi senza telecomando, un’esperienza interessante e intensa), le gioie – perlopiù inerenti a Papa Francesco – e i drammi, dal mozzico dell’uruguagio alla saga di Uber. Insomma, a parte l’abbronzatura sul volto di Alfano che lo fa somigliare a una comparsa di 12 years a slave, direi niente di nuovo.
Io sto bene, ho visitato Graceland (ne parlo su Rumore di Luglio), ho visto il parco di Yosemite, i Bristlecone Pine (davvero stupefacenti) e il Gaylord Opryland di Nashville, sconcertante luogo di intrattenimento sensoriale: un albergo immenso che guarda al proprio interno, cioè le stanze affacciano su tre folli giardini d’inverno dotati di villaggetti, isole, cascate, fiumi navigabili e una vegetazione (vera) disegnata da Disney. Un luogo strepitoso, che merita una visita e una lunga riflessione sul concetto di attrazione turistica. Ho rivisto Chicago, che resta la città più bella del mondo – sicuramente tra quelle nate dopo il 1800.
Come sapete ho anche fatto delle magliette, e prevedo di farne ancora nei prossimi mesi. Al momento siamo su Teepublic, dove potete comperarle a 20 USD (14.61 €, al cambio di oggi) più spese di spedizione (in Europa circa 6 €). Pian pianino ripartirà tutto il resto, inclusa la newsletter – ormai ferma da mesi. Insomma, ben trovati.
* Il motto di Elvis Presley.
WCB