Per quello che è successo a Lampedusa, il mio amico Fumo parla di Olocausto. Mi pare una parola adeguata, che descrive bene cosa sta succedendo da anni in quel mare. Stavolta sono centinaia, ma quale sarà il vero totale di sempre?
Credo che some società italiana noi dovremmo avere uno scatto di orgoglio, e non solo chiedere l’abolizione dell’abberrante legge Bossi-Fini (che impone di perseguire per favoreggiamento chi soccorre gente in difficoltà), ma pretendere di conoscere i nomi delle vittime. Io voglio poterli ricordare uno per uno, ognuno come me coi suoi cazzi, i suoi sogni e le sue paure. Non come “centinaia di profughi”, ma come il sig. Nome e Cognome, la cui vita è stata sconvolta da qualcosa di orribile (in questo caso una guerra infinita, quella del Corno d’Africa) e che per questo è scappato come poteva, cercando rifugio nel mio paese e lasciandoci la pelle nel tentativo. Come fosse uno di voi, come fosse un mio amico, come fossi io.
e c’ è una caratteristica degli olocausti che mi preme sottolineare: la responsabilità non è solo di coloro che poi verranno processati a Norimberga ma anche di tutti quelli che durante l’ eccidio hanno voltato la testa dall’ altra parte.