Ecco la domanda davvero scomoda che nessun giornalista osa porre al Ministro Cécile Kyenge. Siccome credo nella libera informazione e nella lotta alle ipocrisie, gliela porrò io: pazienza se ne avrò delle conseguenze, ma la verità sta sopra tutto:
Esattamente, come si pronuncia il suo cognome? Ai telegiornali è una lotteria (ho contato cinque variazioni, con picchi di due diverse nello stesso servizio) e nessuno di noi parla la sua lingua. Essendo lei Cécile, immagino che si pronunci alla francese, con la g morbida (come neige o assange), cosa che fanno in pochi, preferendo la versione Kiengh (con la g dura, come bang) se non addirittura Kienghe o Kienghi – all’inglese.
Ci illumini, signora Cécile. Così sapremo come chiamarla esattamente. Viceversa già sappiamo come chiamare con grande esattezza chi le lancia le banane, brandisce manichini insanguinati o si permette di darle della scimmia. Sono nomi brutti, che non ripeto educazione – ma sappia che li so e che quando li incontro glieli dico.
Cécile Kyenge, ministra dell’integrazione: le c di Cécile si pronunciano come s, e l’accento va sulla i: sesìl; mentre Kyenge si pronuncia kienghe.
Da http://www.internazionale.it/news/da-sapere/2013/04/29/come-si-pronunciano-i-nomi-dei-ministri-del-governo-letta/
Mistero risolto, grazie Giovanni (molto bella la precisazione dell’Internazionale sulla parola Cécile, che magari qualcuno la chiamava Cecile – pron. Cecile)…
Il mistero fitto permane invece perché alla Rai si ostinano a pronunciare èdward, ìdward.
Anche in presenza di inoppugnabile evidenza ci si ostina nell’errore.
Mah!