Accettare l’idea che esista la follia per molti è difficoltoso. Ecco una breve panoramica delle reazioni al terrificante triplice omicidio casuale perpetrato a picconate da Adam Mada Kabobo, cittadino ghanese con una complicata storia di immigrazione clandestina alle spalle:
• La Lega chiede un inasprimento delle leggi sull’immigrazione.
• I cittadini di Milano dichiarano: “Questa città sta diventando invivibile”.
• Gli abitanti del quartiere Niguarda, comprensibilmente sgomenti, sono unanimi: “Questa è sempre stata una zona tranquilla”.
• I media (non tutti, ma molti) hanno titolato: il ghanese invoca l’infermità mentale.
E come altro si può definire l’atto di ammazzare la gente a picconate? Perfino se avesse scelto con cura le vittime, se avesse avuto delle motivazioni, le modalità del gesto non mi pare lascino adito a dubbi: se ammazzi la gente a colpi di piccone hai qualcosa che non va dentro la testa. Non c’entra l’immigrazione o il contesto sociale milanese (peraltro certamente deteriorato). Rimane il fatto terribile di un padre che si vede ammazzare il figlio ventunenne a picconate, e al cui dolore cui va tutto il mio rispetto; specialmente perché suo figlio sembrerebbe essere stato vittima di follia immotivata – razionalmente inspiegabile e, immagino, inconsolabile.