Nel mio buon ritiro agreste non è che me ne sto con le mani in mano (aldilà del fatto che sono a Milano ogni settimana per fare lezione): spacco la legna, raccolgo fossili, colleziono Menhir in miniatura e talvolta lavoro. Sto preparando due pezzi per una mostra collettiva milanese che si preannuncia assai saporita; maggiori dettagli a breve, inaugurazione il 22 novembre. Intanto beccatevi un’anteprima fosforica: la foto del dettaglio di uno dei pezzi, che hanno lo stesso titolo, Love is Pain. Finalmente produco sculture.
* Il titolo è una citazione: “Ah ah ah corazon espinado. Ah ah ah como me duele el amor.” La canzone è bruttina, ma l’immagine poetica invece no: qualche volta l’amore mi fa male proprio come se fosse un dente (ma non nell’idea delle sculture: in quel caso l’amore fa male come i tatuaggi, consensualmente e con un’ottima ragione).
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