Come sapete se siete miei clienti, abitualmente non sono tenero coi bar-ristorante bio-equo-solidale-locale-vegetariani. Però non bisogna fare di tutte le erbe un fascio (gioco di parole voluto). Mi scrive la cooperativa Contadini & Cucinieri di Verona, esponendomi un suo problema: “20.000 dannatissimi euro. È questa la cifra che serve ai Contadini & Cucinieri per pagare i debiti derivati dall’apertura e l’allestimento del nuovo bar.” A parte il dannatissimi, un po’ enfatico, il problema è grave. Ma i Contadini & Cucinieri non si lasciano intimidire e propongono una soluzione che approvo senza remore: i Pizza Bond.
Funziona così: “Formalmente, è un comune prestito alla cooperativa, ma il socio può riscuotere gli interessi presentandosi al bar e ritirando il trancio del contadino (o altre pietanze a scelta) per un valore dello 0,5% mensile sulla somma sottoscritta, senza costi di ingresso né diritti di segreteria.” Il prestito è quinquennale: con 1000 € se ne possono riscuotere 5 al mese in trancio del contadino (o, grazie a dio, altre pietanze a scelta – spero vostra); con 10.000 si può offrire la cena agli amici per cinque anni – mantenendo comunque l’investimento.
Un’idea adorabile: non si passa dalle banche, è denaro contro lavoro (e non la ripugnante logica bancaria del denaro contro denaro – un crimine contro l’umanità), consente ai C&C di conoscere gli investitori (e viceversa) e di fargli apprezzare la bontà della loro missione, e magari anche delle loro altre pietanze – che il trancio dopo qualche anno stufa.
bè è un’ottima idea e assolutamente fattibile! se trovano “investitori” a sufficienza è un tipo di idea che funziona!